Ecco le priorità per garantire modelli sostenibili di produzione e consumo

Acquistare da imprese responsabili, non eccedere nei consumi e contenere lo spreco alimentare: sono alcune delle risposte degli oltre 400 utenti che hanno partecipato al questionario nell’ambito dei Saturdays for Future.

Comprendere quale sia la percezione dei cittadini sulle tematiche relative alla responsabilità sociale: questo lo scopo del questionario proposto dall’ASviS nell’ambito dell’iniziativa Saturdays for Future. Sul sito saturdaysforfuture.it è stato chiesto a consumatori, imprese, sindacati e associazioni di indicare gli aspetti che ritengono prioritari per la produzione e il consumo responsabili. All’indomani della prima mobilitazione della campagna, che si è tenuta il 28 settembre in tutta Italia, presentiamo i risultati dell’indagine, cui hanno partecipato 419 utenti.

Il questionario è composto da due domande a risposta multipla: nella prima si chiede agli utenti quali aspetti prioritari debba tener conto un’impresa al fine di garantire una produzione responsabile di beni e servizi; la seconda domanda, invece, è incentrata sul consumatore e su quali aspetti debbano considerarsi prioritari in un’ottica di consumo responsabile.

 

 

Alla prima domanda due risposte si distinguono per avere un alto numero di preferenze. Gli utenti, nella maggior parte dei casi (62,5%), ritengono che le imprese debbano prima di tutto “Selezionare i propri fornitori anche in funzione delle loro scelte ambientali e sociali”. A seguire, il 61,6% degli utenti sceglie la risposta “Progettare prodotti/servizi più sostenibili rendendo tracciabile e trasparente il ciclo produttivo”.

Non sembrano essere prioritari gli aspetti legati alla rendicontazione di un bilancio di sostenibilità e alla trasparenza del prodotto/servizio offerto, che sono state selezionate, rispettivamente, da solo il 35% e 36% degli utenti.

Al fine di rendere più completa l’informazione derivante dal questionario, è stato permesso agli utenti di aggiungere una risposta personalizzata su quale fosse per loro la tematica più rilevante legata alla produzione responsabile. Dalle risposte si evince un particolare interesse per gli aspetti relativi alla riduzione del packaging.

 

 

Tra le possibili risposte alla seconda domanda, la stragrande maggioranza degli utenti (il 75%) sceglie di selezionare “Seguire stili di vita basati sulla sobrietà del consumo e sul contenimento dello spreco alimentare”. Al contempo il 69% degli utenti ritiene che per avere un consumo sostenibile sia necessario “Acquistare beni o servizi da imprese responsabili che, ad esempio, non sfruttano il lavoro minorile o non inquinano l’ambiente”.

Le due risposte “Privilegiare forme di consumo particolari, come ad esempio la partecipazione a gruppi di acquisto solidale, il turismo responsabile, le pratiche dell’economia della condivisione” e “Orientare le scelte di risparmio e di investimento a favore di soggetti e strumenti attenti alla produzione di valore sociale e ambientale” ottengono il numero più basso di preferenze (rispettivamente sono state scelte dal 33,2% e dal 34,8% degli utenti).

Rispetto alle domande a risposta aperta, molti segnalano la necessità di dover istruire e informare i consumatori su quali prodotti e servizi acquistare.

 

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